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Eventi >> Solo per colpa di essere nati

“Ben vengano […] iniziative come questa, cioè un progetto culturale integrato fatto di una mostra di opere d’arte dedicate, ma anche di programmi di informazione e sensibilizzazione. Mai dimenticare, mai abbassare la guardia, mai volgere il capo dall’altra parte. Lo studio, la memoria, le occasioni di incontro e conoscenza non sono mai abbastanza. Una coscienza civica avvertita e informata deve infatti essere il dovere ed anzi l’impegno di formazione permanente di qualsiasi comunità che voglia davvero dirsi civile”.   
È con queste parole che la Senatrice a vita Liliana Segre introduce la mostra Solo per colpa di essere natiun progetto culturale inedito promosso dalla 4culture in collaborazione con E-bag dedicato alla Shoah, in un evocativo viaggio nella storia in cui molteplici linguaggi espressivi si intersecano costantemente per narrare una della pagine più complesse e drammatiche del Novecento.
Nel cuore del centro storico di Catanzaro, negli spazi espositivi del Complesso Monumentale del San Giovanni, sarà esposto il ciclo di opere Holocaust realizzato dallo street artist newyorkese Frank Denota. Il percorso di visita sarà supportato da apparati storici di approfondimento e da un innovativo allestimento multimediale appositamente prodotto. Un fitto programma di eventi culturali (conferenze, presentazione di libri, ecc.) e progetti speciali site specific (mostre documentali e fotografiche) costituiranno un’appendice necessaria non solo per scandagliare il tema storico da diverse angolazioni ma, soprattutto, per ricondurre una realtà storica mondiale ad una più strettamente territoriale.
Solo per colpa di essere si rivolge a tutta la comunità, con particolare attenzione alle giovani generazioni, affinchè in ciascuno di noi sia vivo il ricordo di ciò che è stato, per essere vigili sentinelle contro ogni forma di persecuzione razziale e di privazione della libertà e dei diritti fondamentali dell’uomo.

L’esposizione, dall’alto valore didattico, farà ricorso a molteplici linguaggi comunicativi.
La mostra è costituita da un filone narrativo unico che alterna opere pittoriche a video, proiezioni ed un allestimento multimediale.
Il concetto fondante parte da una riflessione introduttiva di Liliana Segre che descrive le motivazioni della tragedia della Shoah con “la sola colpa di essere nati”.
Tutti i filmati della mostra e le colonne sono originali e tra i protagonisti troviamo attori di grande esperienza. 
  • Il nucleo centrale dell’esposizione, innanzitutto, è costituito dal ciclo di opere dedicate alla Shoah, realizzate dall’artista italo-americano Frank Denota, che fa ricorso al linguaggio figurativo della street art. Queste opere sono state esposte al Vilna Shul, il Centro per la cultura ebraica di Boston e alla Camera dei Deputati del Parlamento Italiano. 
La curatela delle opere è stata affidata a Francesca Barbi Marinetti, ideatrice e promotrice di numerose rassegne artistiche e culturali è anche responsabile dell’Archivio dei nonni paterni Filippo Tommaso Marinetti e Benedetta Cappa.
 
La direzione scientifica dei contenuti storici che corredano l’intera esposizione è stata affidata a Daniel Fishman, , già direttore del Bollettino Comunità Ebraica di Milano, scrittore edito anche dalla casa editrice La Giuntina, fondata nel 1980 e specializzata in cultura ebraica.
 
L’apparato informativo di base, così come l’assetto storico-scientifico della mostra, costituiscono la struttura contenutistica e visuale che conferisce forza e valore scientifico all’intero progetto culturale.
I contributi scientifici inediti presenti nei pannelli didattici dislocati in tutte le sale espositive fungeranno da linee guida per una migliore comprensione del fenomeno storico trattato e saranno caratterizzati anche da specifici focus per migliorare la comprensione delle vicende che interessarono anche la Calabria, sia in epoca antica che durante la Seconda Guerra mondiale. In riferimento a quest’ultimo periodo sarà dedicato un approfondimento al campo di internamento fascista di Ferramonti di Tarsia. L’intento è quello di promuovere la conoscenza di quanto accaduto, approfondendone gli aspetti ambientali, culturali e storici e cogliendo le trasformazioni avvenute nel corso del tempo. Frank Denota ha realizzato un’opera inedita dedicata a Ferramonti di Tarsia che sarà esposta in prima assoluta nella mostra Solo per colpa di essere nati, una realtà storica mondiale con una più strettamente territoriale.
 
  • Oltre a quanto sopra esposto la mostra è supportata da elementi multimediali che consentiranno di incrociare la narrazione ricreando un contesto multisensoriale in grado di interagire efficacemente con il pubblico. Solo per colpa di essere nati è una mostra che propone un’esperienza di visita innovativa, supportata da soluzioni tecnologiche di ultima generazione. Ad integrazione dei classici supporti informativi di base che corredano l’esposizione, grazie alla collaborazione con E-bag, società esperta nel campo dell’innovazione tecnologica e dei sistemi multimediali applicati ai beni culturali, è stato sviluppato un percorso multimediale che contribuirà a migliorare la comprensione e la conoscenza della storia della Shoah  attraverso  retroproiezioni olografiche, tablet, beacons, audio guide, monitor touch screen contenenti documenti interattivi, video ed immagini di approfondimento. 


L’ARTISTA IN MOSTRA

Frank Denota è nato a New York nel 1967. Autodidatta, si dedica alla pittura dal 1993 studiando tra gli altri, Mark Rothko e Jackson Pollock. L’attrazione verso la pittura nel tempo si struttura attraverso la sperimentazione a partire dall’astratto e nutrendosi del lascito di grandi maestri dell’arte, nello studio del colore, delle campiture e delle forme. 

A New York, dove vive, frequenta fin da giovane ambienti artistici di grande stimolo, incrociando personalità di spicco della pop e street art, da Wharol a Haring. La pop art diventa per lui la chiave per sfruttare la pulsione alla ripetizione “ossessiva”. Mentre lo Stencil è la base su cui dar libero sfogo al gesto pittorico conferendo unicità alla serialità. Il linguaggio della pop art attrae Denota per l’importanza che assume la riproducibilità, ovvero la serialità, che demistifica e allo stesso tempo enfatizza il pezzo unico attraverso la serigrafia e la riproduzione ossessiva di icone della cultura contemporanea. Gli stessi protagonisti sono ripetuti di volta in volta in una differente cornice pittorica che conferisce l’unicità della singola opera. La pop art inoltre introduce, attraverso la riproducibilità in serie, un altro concetto chiave: la velocità di realizzazione delle opere che ben rappresenta la società contemporanea, sempre più rapidamente mutevole.

Nel 2010, insieme a LAII e Paul Konstabi, fonda il movimento G.A.N.T. (Gallery Artists No Tags). I tre artisti, invece che imbrattare i muri, uniscono i graffiti e la street art, dando vita ad un movimento al di fuori dell’arte convenzionale, un linguaggio contemporaneo, quello della street art, che da New York a Londra, da Parigi a Tokyo, sta entrando nelle gallerie d’arte e nelle collezioni private di tutto il mondo. 

Alcune esposizioni:
2018  |  Italian Design solo exhibition a cura di F. Barbi Marinetti, D.d’Arte | Plus Arte Puls Roma Italy
2017  | From New York to Italy solo exhibition Camera dei Deputati Roma Italy. From New York to Italy & Holocaust solo exhibition Vilna Shul Boston (USA). In the name of Jesus solo exhibition Caruso Gallery Milazzo Italy
2016  | Italian Design solo exhibition a cura di Sergio Fable Galleria Leonardo Bolzano Italy
2015  |  From New York to Italy solo exhibition a cura di Giovanni Bosco Galleria Endoè Ragusa Italy. 900% People solo exhibition a cura di Sara Saggioro Fondazione Maraini, Lugano Swiss
2014  | Ordinary People a cura di Filippo Pananti Galleria Pananti, Firenze Italy
2013  |  Frank Denota a cura di Oscar Pamies Axel Gallery, Barcellona Spain. Personal Exhibition La Galeria, Barcellona Spain
2012  | Starlight a cura di Alberto Agazzani Studios International Roma Italy
2011  | Personal exhibition a cura di Filippo Pananti Galleria Pananti, Firenze Italy
2010  | Fair Tour personal exhibition Bruxelles, Belgio ed Amsterdam, Holland. Welcome to my World a cura di Nadia Bolcato Museo Comunale Nerviano, Milano Italy.
2009  |  GANT with Paul Kostabi & LAII 76 Gallery New York City USA. Solo exhibition a cura di Gino Rossi Galleria Margutta, Roma Italy.


ALCUNE OPERE DI FRANK DENOTA 











Ampio spazio è dedicato soprattutto al mondo della scuola e dei bambini in genere per i quali sono stati elaborati attenti percorsi con a possibilità di usufruire di Visite guidate, laboratori creativi e didattici attentamente calibrati all’età ed al grado di preparazione dei partecipanti. Tale offerta:
 
  • costituisce un arricchimento dell’esperienza museale;
  • risponde alle finalità formative e culturali essenziali per la crescita culturale di ogni giovane visitatore;
  • è un’esperienze di apprendimento e di maturazione della personalità che favorisce la conoscenza diretta degli aspetti storici e delle implicazioni culturali degli argomenti trattati.

 
LE ADESIONI
In questo delicato momento, in cui tutta l’Europa è scossa da rigurgiti antisemiti e di razzismo, diventa ancora più importante ripercorrere la storia, in quello che fu senza dubbio uno dei periodi più bui e feroci, rivolgendoci a tutta la comunità, a cominciare da noi stessi.

 Se a parlarne, poi, sono le voci autorevoli dei sopravvissuti, il valore del messaggio acquisisce maggiore spessore e credibilità.

Con profondo senso di gratitudine rivolgiamo il nostro più sentito ringraziamento alla senatrice Liliana Segre che ha realizzato il testo introduttivo alla mostra. Si tratta di un sostegno prezioso e privilegiato che consentirà al progetto culturale di essere un valido strumento attraverso cui promuovere i valori della memoria collettiva.

Il titolo della mostra «Solo per colpa di essere nati» è un tributo all’on. Segre, alla frase che spesso, nelle sue testimonianze di sopravvissuta ad Auschwitz, suole ripetere.
 
Un’importante adesione al composito progetto di Solo per colpa di essere nati è giunta da Brenner Editore, la casa editrice fondata nel 1950 da Gustav Brenner (Vienna 1915 – Cosenza 1974), oggi autorevolmente diretta da suo figlio Walter. Quella di Gustav Brenner è una storia di speranza e di rinascita intrinsecamente legata alla Calabria. È quella di un uomo, viennese di religione ebraica che, giunto in Italia per sfuggire alle persecuzioni antisemite, fu arrestato e successivamente internato nel campo di Ferramonti di Tarsia. In Calabria restò anche dopo la sua liberazione. Una scelta non solo d’amore ma anche di ricostruzione della sua identità ingiustamente negata. Il suo impegno civile nel recupero della memoria si manifestò attraverso la sua intensa attività culturale ed intellettuale, svolta sia come libraio che come editore con la casa editrice “La casa del libro” (fu dopo la sua morte ed in suo onore che venne rinominata “Brenner Editore”), entrambe ancora esistenti ed attive. Egli ripartì dal recupero della storia della Calabria e delle culture minoritarie, dalla riscoperta del passato, delle radici culturali. Volle conseguire una auspicata convivenza civile e culturale attraverso il rapporto dialettico tra le diverse culture, la valorizzazione della dignità e delle identità di ciascuno. Un impegno, questo, ancora strenuamente perseguito dalla casa editrice Brenner.

Walter Brenner, inoltre, sarà il consulente scientifico del progetto per la Calabria
 
La consulenza scientifica e la redazione dei contenuti storici è stata affidata a Daniel Fishman, scrittore (Ebrei dell’Emilia Romagna, Pendragon 2018; Il chilometro d'oro. Il mondo perduto degli italiani d'Egitto, 2006; La lotteria dei milioni, 2017) e pubblicitario italiano, già direttore del Bollettino Comunità Ebraica di Milano.
A Catanzaro, in occasione della mostra, sarà presentato al pubblico il suo libro Il grande nascondimento. La straordinaria storia degli ebrei di Mashad (2015, Ed. La Giuntina) dedicato alla vicenda avvenuta nel 1839 a Mashad. Il libro presenta le diverse reazioni prodottesi in epoca moderna e in terra islamica, soffermandosi in particolare sulla scelta compiuta dai più di sviluppare una doppia identità: musulmani per strada, ebrei in casa. Un comportamento schizofrenico che è durato per più di un secolo, tra sospetti, paure, sotterfugi. Un caso unico che, anche per motivi di autodifesa, si è tramandato fino a poco tempo fa solo per via orale. Il libro rende nota questa storia e onore ai protagonisti di questo orgoglioso "nascondimento".
 
L’artista Georges De Canino. Nato a Tunisi nel1952, vive ed opera a Roma. Una parte importante della sua produzione grafico-pittorica si fonde a documenti e reliquie di deportazione e di guerra e continua permanentemente ad essere esposta in manifestazioni per la pace. Negli anni ’80 la Comunità Ebraica di Roma ha presentato in alcune esposizioni le opere di de Canino ispirate ai temi della Bibbia e della tradizione ebraica. Quest’anno (2018) a Roma, nella Casa della Memoria e della Storia in Trastevere, ha realizzato la mostra La notte è scura. Collage contro il terrore 1978-1983.
 
Piero Nissim, nato a Lucca nel 1946, è tra i più importanti musicisti viventi di musica yiddish e della tradizione ebraica ed esperantista. Figlio di Giorgio, insignito della medaglia d'oro al valore civile da parte del Presidente della Repubblica Italiana per il suo impegno di opposizione al nazifascismo. È uno dei maggiori esperantisti ed esperti di canti della tradizione ebraica.